"Epidemia" Melanoma
La necessità di prevenzione nel campo delle lesioni melanocitarie cutanee è dovuta alla continua crescita di incidenza del melanoma. Infatti negli ultimi 30 anni il numero dei casi di questo tumore maligno della cute è praticamente raddoppiato. La sua incidenza tende ad aumentare continuamente, nei soggetti di sesso maschile più rapidamente rispetto a qualunque altra neoplasia mentre nelle donne è secondo solo alla neoplasia polmonare.
Si tratta di un tumore cutaneo, non il più frequente, rappresenta solo il 5%, ma il più pericoloso essendo mortale quando la diagnosi è tardiva.
Il melanoma nella grande maggioranza origina da tessuto cutaneo normale, dove non è presente nessun neo. Solo nel 30% dei casi trae origine da un preesistente neo. L’età media dei pazienti con diagnosi di melanoma è di 50 anni, anche se l’età media di comparsa si è abbassata nelle ultime decadi e il 20% dei casi viene riscontrato in pazienti di età compresa tra 15 e 39 anni.Il melanoma ha una una eziopatogenesi multifattoriale, essendo il risultato dell’interazione di fattori genetici con fattori ambientali. Il fattore ambientale più significativo è la fotoesposizione attraverso l’interazione fra raggi solari e tipo di pelle. In particolare sono l’esposizione acuta e intermittente e le scottature solari durante il periodo prepubere i più pericolosi. Il sole attraverso la sua componente ultravioletta (UVA-UVB) è responsabile della trasformazione maligna dei melanociti attraverso sia un’azione diretta (UVB) che indiretta (stress ossidativo da UVA). Pertanto esporsi troppo al sole rappresenta un pericolo, così come lo è utilizzare le lampade e i lettini solari dato che sono ugualmente sorgenti di raggi ultravioletti.
Una efficace campagna preventiva si attua attraverso una strategia che necessita dell’attività coordinata dei medici (dermatologi, medici di famiglia e pediatri) che si adoperano per ottenere una corretta esposizione solare ( prevenzione primaria) e una diagnosi precoce del melanoma (prevenzione secondaria). La loro azione ha come figura centrale il paziente che deve essere sensibilizzato sulla necessità dell’auto ispezione periodica della propria cute che consiste nel controllare periodicamente l'aspetto dei propri nei. Quest’ultima può essere condotta autonomamente guardandosi allo specchio o meglio se aiutati da un famigliare che si avvale di uno strumento fotografico.
Il segno principale è il cambiamento nell'aspetto di un neo o la comparsa di uno nuovo, il cosiddetto “brutto anatroccolo”.
Le caratteristiche di un neo che possono indicare l'insorgenza di un melanoma sono riassunte nella sigla ABCDE:
* A come Asimmetria nella forma (un neo benigno è generalmente circolare o comunque tondeggiante, un melanoma è più irregolare);
* B come Bordi irregolari, indentati e indistinti;
* C come Colore variabile (ovvero con colori diversi all'interno della lesione);
* D come Dimensioni in aumento, sia in larghezza sia in spessore;
* E come Evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, mostra cambiamenti di aspetto. Di solito, i nei non cambiano nel tempo la loro dimensione, forma o colore.
Infine un messaggio rassicurante da dare alle famiglie è questo “prima dei 12 anni il melanoma è un evento eccezionale”.