Dermatite estiva da tarli del legno
La Dermatite estiva da tarli del legno può essere dovuta alla presenza del pyemotex ventricosus (acaro) e/o dello scleroderma domesticus (microlepidottero)
Scleroderma domesticus (vespetta del legno)
Si nutre principalmente delle larve dei tarli (Anobium Punctatum) del legno. Punge l’uomo soprattutto di notte, in modo ripetuto.
Le punture producono un dolore urente, sono multiple e disposte in modo anarchico. Nei soggetti sensibili si possono avere reazioni orticarioidi.
Pyemotes ventricosus.
Acaro, parassita delle larve dei tarli che infestano il legno di mobili antichi
Nel periodo invernale le femmine stazionano silenti all’interno delle gallerie scavate dai tarli mentre, nella primavera escono per invadere l’ambiente circostante
Da maggio fino a tarda estate le femmine gravide partoriscono centinaia di nuove femmine estremamente veloci che attaccano l’uomo ripetutamente.
Le punture non sono dolorose e quindi non sono avvertite. Le lesioni a differenza di quelle della vespetta del legno si rilevano il giorno dopo o comunque a distanza di diverse ore dalla puntura.
La prevenzione per entrambe su basa su una accurata disinfestazione dai tarli. La terapia è sintomatica ed è basata sull’applicazione di topici steroidei e l’assunzione di antistaminici.
Scleroderma domesticus (vespetta del legno)
Si nutre principalmente delle larve dei tarli (Anobium Punctatum) del legno. Punge l’uomo soprattutto di notte, in modo ripetuto.
Le punture producono un dolore urente, sono multiple e disposte in modo anarchico. Nei soggetti sensibili si possono avere reazioni orticarioidi.
Pyemotes ventricosus.
Acaro, parassita delle larve dei tarli che infestano il legno di mobili antichi
Nel periodo invernale le femmine stazionano silenti all’interno delle gallerie scavate dai tarli mentre, nella primavera escono per invadere l’ambiente circostante
Da maggio fino a tarda estate le femmine gravide partoriscono centinaia di nuove femmine estremamente veloci che attaccano l’uomo ripetutamente.
Le punture non sono dolorose e quindi non sono avvertite. Le lesioni a differenza di quelle della vespetta del legno si rilevano il giorno dopo o comunque a distanza di diverse ore dalla puntura.
La prevenzione per entrambe su basa su una accurata disinfestazione dai tarli. La terapia è sintomatica ed è basata sull’applicazione di topici steroidei e l’assunzione di antistaminici.